venerdì 5 dicembre 2008

Contro Informazione

Se volete veramente essere informati su quello che succede quotidianamente nel nostro paese, evitate la tv, sia pubblica che privata. Sola eccezione (ma si sa, sono di parte) il TG3, che cerca di dare le notizie in modo più obbiettivo, o almeno, cerca di darle.

Primo esempio: qualche giorno fa sento (proprio sul TG3) della sentenza di un giudice spagnolo sulla necessità di togliere il crocefisso dai muri di una scuola, in cui alcuni genitori avevano fatto presente la imposizione di simboli cattolici e il non rispetto delle altre culture. Si sia o no d’accordo, ritengo che sia giusto sapere che esistono queste problematiche e tipi di pensiero diverso da quello omologato . Invece questa notizia si è appresa solo dopo un paio di giorni, quando i nostri notiziari hanno parlato delle reazioni delle gerarchie Vaticane, e non del merito della notizia.

Secondo esempio: che fine ha fatto L’Onda? Ascoltando la tele sembrerebbe che i ragazzi della protesta studentesca siano tornati buoni buoni a studiare, contenti delle ultime notizie. Solo alcuni facinorosi sono in giro a fare casino e ad insultare i rettori. Ieri (29 novembre) ci sono state manifestazioni a Milano e, credo, anche a Roma. Non so altro, l’unico servizio è stato fatto da Emilio Fido nel TG4, dove mostravano persone seccate perché i cortei disturbavano il traffico e, caspita, di sabato devo andare a fare shopping, non mi rompete!

Terzo esempio: scontri in Nigeria fra musulmani e cristiani, quasi quattrocento cadaveri trovati in una moschea (non credo fossero cristiani), la notizia viene data frettolosamente e parlando a mezza bocca. Quando ci sono gli appelli del Papa sui cristiani perseguitati si suona la grancassa.

Quarto esempio: la settimana scorsa, sotto casa della direttrice dell’Unità De Gregorio, sono state lasciate scritte intimidatorie da gruppi fascisti. In un tg delle tredici un servizio di quasi 5 minuti su un ragazzo che, avendo scritto “Ti amo” alla sua bella sui muri del Liceo è stato incriminato per danneggiamento; seguiva il corollario delle interviste a studenti che si mostravano indignati.

Non vado oltre, per sapere cosa succede veramente mi vado a fare un giro sui giornali stranieri.

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