lunedì 8 dicembre 2008

Economia e Ambiente

Parliamo un poco di economia. Sappiamo già che l’Italia non brilla per sviluppo, sostegno alla ricerca, appoggio della grande industria e delle istituzioni a un modo innovativo di fare programmazione economica. Ma ultimamente stiamo andando proprio fuori di testa.

Le persone che, negli ultimi anni, hanno deciso di investire nel risparmio energetico dotando la propria abitazione o la propria azienda di sistemi di risparmio energetico come coibentazioni, materiali isolanti, pannelli solari e quant’altro, hanno contato su un’esenzione fiscale consistente.
Da ora in poi, ciccia!

Il ministro Ronchi è oggi al Parlamento Europeo per cercare di convincere i partners Europei a concederci proroghe e dilazioni sulle norme ambientali ormai adottate in tutta Europa. La scusa è che la nostra economia risentirebbe troppo delle nuove regole.

Tutti i paesi europei hanno preso spunto dalla protezione dell’ambiente per incentivare le ricerche sulle energie alternative. Gli industriali seri di tutta Europa hanno investito in nuove tecnologie per ottimizzare i cicli produttivi, per brevettare nuove tecnologie. I soliti poveri Italiani non sanno fare altro che lamentarsi e pretendere di continuare a produrre fregandosene dei danni all’ambiente, della salute pubblica, dell’effetto serra.

I nostri geni della politica hanno però la soluzione. I vari Berlusconi, Casini, Mattioli (forti di una eccellente preparazione scientifica) continuano a dire che costruiremo le centrali nucleari.
Si dimenticano di informarci che i siti dove poter costruire queste centrali, in Italia , non ci sono.
Gli unici che erano disponibili ce li siamo giocati con le centrali costruite negli anni 70 e mai partite.

Intanto non si hanno notizie del progetto del Professor Rubbia (premio nobel per la fisica) e del suo progetto di ricerca sull’energia solare (vedi Carlo Rubbia, Progetto Archimede). Mi sa che il Professore, come fece qualche anno fa, riprenderà la via della Spagna dove metterà a frutto le sue Conoscenze a favore di quel comunista di Zapatero.

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